PAOLO GIOLI
ANTOLOGICA/ANALOGICA
L’opera filmica e fotografica (1969-2019)
un progetto espositivo del
Cineclub Canudo
8 maggio 2021, ore 18
Palazzo Tupputi, Bisceglie
Visita guidata e incontro con Bruno Di Marino, curatore della mostra
e con Paolo Vampa, collezionista e produttore di Gioli.
Sabato 8 maggio, alle ore 16 al Palazzo Tupputi, sarà possibile effettuare una visita guidata della mostra dell’artista Paolo Gioli, in presenza del curatore, lo studioso di immagini in movimento, Bruno Di Marino, e del produttore di Gioli, Paolo Vampa, suo principale collezionista.
Il progetto espositivo è realizzato dal Cineclub Canudo grazie al sostegno dell’Italian Council (VIII edizione, 2020), programma di promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo, della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e può contare inoltre sul sostegno di: Assessorato alla Cultura della Regione Puglia, Polo biblio-museale di Lecce, Apulia Film Commission, Teatro Pubblico Pugliese, Provincia e Comune di Lecce, Comune di Bisceglie, Istituto Italiano di Cultura di Pechino, DAMS dell’Università del Salento, Accademia di Belle Arti di Lecce e Fondazione Puglia.
La mostra si compone di due esposizioni in Italia – al Museo Castromediano di Lecce e al Palazzo Tupputi di Bisceglie – e una a giugno in Cina, al Three Shadows Photography Art Center di Pechino, nonché di una serie di altri eventi, tutti incentrati sull’opera filmica e fotografica di Paolo Gioli.
Nelle sale affrescate del Palazzo Tupputi sono esposte una serie di tele realizzate in serigrafia e acrilico dall’artista a metà degli anni ’70, frutto di un trasferimento fotografico o direttamente collegate ad alcuni suoi film come Traumatografo o Immagini disturbate da un intenso parassita, anch’essi esposti in visione su schermi.
In ottemperanza alle disposizioni Covid-19 si accede con prenotazione e a piccoli gruppi, muniti di mascherina e mantenendo la distanza di sicurezza.
Paolo Gioli
(Rovigo, 1942)
Pittore, fotografo e cineasta, è uno degli artisti italiani più significativi degli ultimi decenni, soprattutto per la sua capacità di sperimentare in più campi, anche attraverso l’innovazione e la rielaborazione di dispositivi. Le copie in pellicola di alcuni suoi film e le sue opere pittoriche e fotografiche sono presenti nelle collezioni di musei internazionali, tra cui l’Art Institute of Chicago, il Museum of Modern Art di New York, il Centre Georges Pompidou e il MEP (Musée Européen de la Photographie) di Parigi, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e L’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma. Sia le fotografie che i film di Gioli coprono un arco temporale di oltre 50 anni, dalla fine degli anni ’60 a oggi, documentando la ricchezza di una produzione multiforme che, pur nella grande varietà, mantiene una propria coerenza stilistica. La sua estetica foto-filmica si ricollega alle origini dei due medium, ovvero a quella miriade di sperimentazioni avvenute nel XIX secolo, quando la fotografia era ancora in via di sviluppo e il cinematografo doveva essere ancora inventato. Una fase limbica, dunque, in bilico tra immagine fissa e in movimento, che l’artista riesce da sempre a far dialogare con risultati fertili e stimolanti.
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