Sexual Landscape
19 after-porn drawings
Leo Ragno
“Vi è nella natura, e continua a sussistere nell’uomo, una tendenza perenne all’eccesso, che può essere ridotta soltanto in parte, mai completamente” (G. Bataille)
Sabato 1 luglio alle ore 19.30 presso il Laboratorio Urbano Palazzo Tupputi, in via Cardinale Dell’Olio a Bisceglie il Cineclub Canudo inaugura la mostra Sexual Landscape – 19 after-porn drawings, un progetto espositivo dell’artista Leo Ragno, con testi di Giovanni Rubino. In particolare si tratta di 19 disegni inediti, realizzati dall’artista di origine biscegliese, che saranno esposti presso il Laboratorio Urbano dall’1 al 28 luglio 2017: la mostra, non adatta ai minori di anni 18 non accompagnati, sarà visitabile gratuitamente dal lunedì al venerdì, dalle 18:00 alle 20:30.
Di seguito il testo del critico Giovanni Rubino, intitolato “Del sesso in eccesso e del pornotismo ottico condiviso”. Nel nostro attuale art world – o sistema contemporaneo dell’arte – è costantemente messo in discussione il valore estetico dell’immagine. Al di fuori del sistema-arte, la stessa rappresentazione del mondo è veicolata da una grande quantità eterogenea di immagini. In questa globale iconosfera, perciò, l’atto di disegnare significa appropriarsi di frammenti della realtà fisica o immaginifica; è attraverso tale pratica che la ricerca artistica di Leo Ragno ha raggiungo il proprio climax. Nei suoi recenti disegni è riconoscibile una morfologia dell’eccesso che insiste sul rapporto tra eros e thanatos e che al tempo stesso è speculare alla nostra fruizione delle immagini on line. Grazie ai nuovi media, alla possibilità quasi infinita di visualizzare immagini – artistiche e non – e ai grandi motori di ricerca, il nostro orizzonte visuale è finora il più vasto nella storia visiva dell’occidente. Si profila all’orizzonte della nostra percezione del mondo il momento epocale e culturale in cui è possibile affermare che le immagini sono le cose che conosciamo. Nulla esiste fino a quando non è immaginato, immagazzinato e infine immortalato nel tempo sospeso e nello spazio indefinito della rete. Più in generale, la percezione visiva del mondo non è più legata solo al singolo osservatore, come nell’etica romantica e borghese, oppure all’ occhio ciclopico di massa, come nel secolo scorso è accaduto durante i regimi totalitari; oggi tale percezione è basata sulla pratica della condivisione che è definibile come una nuova espansione del nostro campo sensoriale capace di riunire contemporaneamente il singolo e il molteplice. Ogni immagine condivisa nella rete porta nel mondo esterno a stratificare diversi e rinnovati significati su ciò che è rappresentato dall’immagine stessa. Il condividere questa immagine espansa richiede strumenti interpretativi più efficaci e ancora non definitivamente assimilati. Non diversamente dalla vita quotidiana, anche nello specifico dei Sexual Landscape si può sostenere che esistono due principali livelli percettivi: il primo è quello fisiologico e ottico che ci viene dalla notte dei tempi (io vedo e quindi attuo l’esperienza del disegno), il secondo invece è quello della sua visualizzazione on line (noi condividiamo la sua immagine e quindi agiamo sul tipo di esperienza che attuiamo). Ne è complice anche la tecnica impiegata, il disegno: nelle tavole si susseguono immagini disegnate che rappresentano il sesso come una visione parziale e in alcuni casi quasi larvale, accentuata dalla sinteticità dei segni tracciati ad inchiostro. Nella cultura visiva occidentale, il disegno ha svolto in molte occasioni la funzione di rendere visibili i contorni degli oggetti oppure di manifestare idee che non erano sufficientemente esprimibili a parole. Quasi sempre, il disegno è una presa diretta del reale, fisico o ideale, così come è da noi percepito. Più di ottant’anni fa, l’epoca delle avanguardie aveva sottolineato come il proliferare della moltiplicazione fotografica stesse aprendo la via alla “riproducibilità dell’opera” e al conseguente suo depauperamento qualitativo. Oggi, tuttavia, la riproduzione non è più considerabile come abbassamento di grado dell’aura artistica poiché chiunque abbia in potenza un’idea estetica e la metta in atto nelle forme che ritiene più opportune, non può prescindere dalla sua diffusione on line e quindi dalla sua condivisione. In tale discorso rientrano anche gli aspetti più intimi dei Sexual Landscape che, attraverso una fagocitazione batailliana, si condensano attorno a pochi nuclei densi di significato, quali il sesso, la trasgressione e la sua sublimazione invertita che è l’eccesso. Tutte le pulsioni orgiastiche, in occidente sottratte da qualsiasi giudizio ultraterreno, oggi sono in condivisione, anche gratuita, su migliaia e migliaia di siti web. Come effetto diretto della globalizzazione, ogni nostro prodotto, pensiero e azione, esiste solo quando è condiviso. Le figure qui disegnate a loro volta designano, al di fuori dello spazio fisico della carta, immagini che non sono erotiche poiché non nascono dall’assenza di genitali ma al contrario sono figure pienamente pornografiche perché generate da altre immagini realmente porno che galleggiano – ossia immesse da terzi con altri scopi diversi da quelli artistici – sull’infinito mare della rete. Come ogni disegno può essere una sublimazione dell’istinto erotico della morte, così anche il desiderio sfrenato e corporale delle pulsioni erotiche ricevono la propria sublimazione inversa nella pornografia o meglio nell’attuale pornocultura. In greco antico porne era la parola che designava la prostituta e a sua volta derivava dal verbo pernemi, ossia l’atto di vendere. Che cosa sono questi disegni per Ragno se non vendere a terzi la propria mano-che-ha-disegnato?
Pantaleo Ragno
Nasce a Milano il 14 Settembre del 1984, lavora e vive a Milano. Laureato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Foggia con il massimo dei voti, si specializza in Grafica presso il medesimo istituto dove dal novembre 2012 all”ottobre 2014 è docente di Tecniche dell’incisione. Partecipa ai concorsi e mostre collettive del Premio Acqui – Biennale Internazionale di incisione di Acqui Terme nel 2007 e nel 2009, della XL edizione del Premio “Il Pendio” dove vince il primo premio della giuria nel 2008, della “XI Biennale Internazionale di incisione di Monsummano Terme” (PT) nel 2009. Nello stesso anno vince il “Premio Giovani 2009” della “VII edizione della Biennale Internazionale di Firenze” e nel 2012 partecipa al progetto ad Istanbul “Paylasilan Isaret, II teachers and students of Brera, Rome and Foggia academies of art”. Nel 2013 partecipa alla “Biennale dell’incisione contemporanea di Bassano gel Grappa” e viene inserito nella VI edizione 2008- 2013 del “Repertorio degli Incisori Italiani” a cura del Gabinetto Stampe Antiche e Moderne dl Comune di Bagnacavallo. Nel 2015 partecipa alla mostra dei finalisti della V edizione del Premio “Biennale di Incisione Sandro e Marialuisa Angelini” e nel 2016 al “I Premio Biennale per Giovani Incisori / Bagnacavallo”, presso il Museo Civico delle Cappuccine, di Bagnacavallo. Tra le sue mostre personali: Tabula Rasa” presso Officine culturali Bitonto (BA) con testi di Lucrezia Modugno e Alessandro Papetti, “AL VENTO, mostra di incisioni e monotipi” presso l’associazione culturale “La Mancha” a Ruvo (BA). Dal 2016 collabora con la Fondazione Federica Galli di Milano per la realizzazione di corsi didattici e mostre riguardanti la Grafica d’arte. Nel 2017 ha esposto a Milano in occasione di Studi Festival nella mostra collettiva “Prisencolinensinainciusol” tenutasi in Via Gluck 14.
1-28 Luglio 2017
18.00 – 20.30Dal lunedì al venerdì Ingresso gratuito
La mostra non è adatta ai minori di 18 anni non accompagnati
340 2215793 / 340 6131760
Catalogo della mostra