Protocollo Cultura
Dibattito pubblico sulla cultura con i candidati sindaco di Bisceglie
“La Cultura non è il tappeto rosso del politico di turno” -Renato Nicolini
Martedì 5 giugno 2018 alle ore 19, presso il Laboratorio Urbano, al secondo piano di Palazzo Tupputi, in via Cardinale Dell’Olio a Bisceglie si terrà un pubblico dibattito sulla cultura, moderato da Antonio Musci, direttore del Laboratorio Urbano, cui parteciperanno i sei candidati sindaco alle prossime elezioni amministrative della città di Bisceglie. Nel corso del dibattito si proporrà ai candidati di firmare un protocollo con cui si impegnino, in caso di elezione, ad agire per la valorizzazione, la regolamentazione e il sostegno alla gestione dei beni e delle attività culturali biscegliesi.
La contrazione delle risorse pubbliche e private obbliga tutte le istituzioni a individuare le migliori soluzioni possibili per ottimizzare l’uso delle risorse e garantire alla città i principali servizi culturali. La nostra città ha bisogno di un sostegno pubblico adeguato per tutelare e valorizzare il patrimonio e le attività culturali, risorsa fondamentale per la crescita civile, sociale, culturale ed economica.
Saranno presi in considerazione i punti programmatici relativi alla cultura di ciascun candidato, sottoponendo all’attenzione di ognuno la necessità di attuare una politica culturale tesa a valorizzare l’operato delle organizzazioni del territorio attive nella promozione della cultura. Per il perseguimento di questo obiettivo è indispensabile un radicale cambio di prospettiva, che ponga la cultura al centro dell’azione politica dei futuri amministratori, in quanto fondamento di ogni società democratica.
Non sarà dunque un dibattito filosofico sulla cultura, né tanto meno una passerella – o come direbbe Renato Nicolini, Assessore alla Cultura del Comune di Roma nel periodo 1976–1985, nelle amministrazioni di Giulio Carlo Argan, Luigi Petroselli ed Ugo Vetere, inventore dell’Estate Romana, un tappeto rosso su cui far esibire il politico di turno – ma sarà un confronto basato su questioni concrete, tecniche, che riguardano la vita professionale degli operatori culturali, partendo innanzitutto dalla considerazione che la cultura è da intendere come comparto produttivo, capace di generare economia e occupazione, non come volontariato, hobby, dopolavoro. Sono da rigettare da un lato l’atteggiamento di taluni pseudo-operatori culturali, improntato allo spontaneismo e alla mancanza di professionalità, dall’altro il paternalismo e la discrezionalità con cui spesso le istituzioni locali affrontano la complessa questione del sostegno alle attività culturali, al di fuori di un quadro chiaro di regole condivise dagli stessi operatori e concordato con essi.
Dopo un attento studio dei programmi dei candidati in materia di cultura, riteniamo indispensabile spostare l’attenzione dalla proposta di contenuti e attività specifiche alla predisposizione di regole e strumenti che pongano gli operatori culturali nella condizione di poter lavorare al meglio. Non “cosa” fare, ma “come” fare cultura, favorendo iniziative di raccordo e di interlocuzione fra i diversi operatori culturali e gli operatori del tessuto economico e produttivo locale, per il coordinamento e l’integrazione delle reciproche azioni volte a migliorare la valorizzazione e fruizione dell’offerta culturale.
I contenuti del protocollo saranno resi pubblici nel corso del dibattito di martedì 5 giugno, mentre le domande che saranno rivolte ai candidati saranno le seguenti:
1. Che cosa è la cultura?
2. Quale visione a lungo termine e quale programmazione culturale per la città?
3. Quali strumenti e quali strategie a sostegno del comparto cultura?
4. Quali soluzioni, tra musealizzazione e fruizione attiva, per la valorizzazione dei beni culturali?
5. Quali proposte concrete per la nostra città?
Il dibattito si svolgerà secondo regole chiare e precise:
1. Rispetto della puntualità.
L’inizio è previsto alle ore 19, per cui alle 19,01 il dibattito avrà avuto inizio con chi sarà presente. Dopo una breve premessa del moderatore, per meglio inquadrare i temi del confronto, si passerà agli interventi dei candidati in risposta ai 5 quesiti, prevedendo la fine del dibattito alle ore 20.15.
2. Rispetto dei turni e dei tempi di intervento.
Gli interventi in risposta ai 5 quesiti si svolgeranno rigorosamente in ordine alfabetico e avranno una durata non superiore ai 2 minuti per ciascuno dei 6 candidati, calcolando così un’ora esatta di tempo a disposizione per le risposte.
3. Sobrietà e pertinenza degli interventi
Sarà richiesto ai candidati di svolgere i propri interventi restando seduti al proprio posto e rispondendo nel merito ai 5 quesiti, senza divagare rispetto al tema posto. Il moderatore esorterà i candidati a non svolgere un comizio elettorale, ma ad affrontare questioni concrete entrando nel merito dei temi proposti.
4. Divieto assoluto di esultare, applaudire o, peggio, fischiare i candidati.
Qualunque tentativo di interferire con il dibattito in maniera strumentale da parte del pubblico presente sarà immediatamente inibito, invitando le “tifoserie” ad allontanarsi dalla sala. Il tema è particolarmente delicato per essere strumentalizzato per motivi elettorali.
5. Ripresa e trasmissione del dibattito in diretta facebook sui canali social del Laboratorio Urbano.
Data l’importanza per la collettività degli argomenti trattati, sarà data ampia visibilità al dibattito attraverso la ripresa e la messa in onda in diretta del dibattito attraverso i canali social del Laboratorio Urbano.
5 GIUGNO 2018
19.00 Ingresso gratuito340 2215793
info@palazzotupputi.it
Comunicato Stampa Protocollo d’intesa